Perché la Native Advertising sta attirando investimenti

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Perché la Native Advertising sta attirando investimenti


Probabilmente l’hai già sentito un milione di volte, il native advertising è la strategia di marketing su cui investire. Ma cos’è esattamente il native advertising, e perché provoca così tanto scalpore tra marchi, agenzie e publishers?

In sintesi, la pubblicità nativa è una forma di pubblicità il cui contenuto assume l’aspetto del sito su cui viene pubblicato, integrandosi con esso per tipologia di testo e qualità grafica.

In cosa si differenzia da un contenuto editoriale?

Il native advertising si distingue da un contenuto editoriale perché è un contenuto sponsorizzato, rilevante per la user experience in quanto non la interrompe e ha l’aspetto, e genera una sensazione simile al contesto editoriale in cui si inserisce.

Cosa distingue la pubblicità nativa da altre campagne di advertising (come Display e Google Ads)

Lo scopo. Quello di una campagna native è discreto e preciso: rendere meno invasiva possibile, agli occhi degli utenti, la pubblicità.

Per saperne di più leggi anche Native Advertising Cos’è

In questo articolo cercheremo di fornire una risposta definitiva ad una domanda assai diffusa negli attuali salotti di digital marketing:

Perché il native advertising attira investimenti?

La risposta è molto più semplice del previsto e non rientra in spiegazioni di marketinghese o filosofie affini.

Perché è una fonte di ricavi, cioè di guadagno, e nel tempo ha assunto un peso sempre più rilevante sulle entrate delle aziende publishers, raggiungendo un quarto delle entrate totali.

La crescita esponenziale dei dispositivi mobili ha prodotto anche una forte crescita degli introiti del native advertising.

In particolare per chi lo ospita, il native advertising rappresenta la possibilità di mettere le proprie competenze editoriali al servizio dei brand inserzionisti.

Questo permette di costruire un canale di comunicazione più fidato, di qualità, per raggiungere i lettori rispetto ad un banner o alla pubblicità display tradizionale. Infatti, secondo una ricerca di HubSpot, il 54% degli editori cita il contenuto sponsorizzato del native advertising come fonte del maggiore flusso di entrate, destinate ad aumentare nei prossimi due anni.

Le aziende affrontano una proliferazione di canali digitali: tutto questo può rendere difficile attrarre clienti tramite un canale di marketing piuttosto che un altro.

Come fare? Aiuta sapere  cosa interessa alle persone.

Come agenzia, SpinUp è in una posizione unica per rispondere a questa domanda. Sappiamo che i nostri clienti sono preoccupati di alcune cose fondamentali: dimostrazione del ROI, targeting di segmenti di pubblico specifici, miglioramento del tasso di engagement dei clienti e gestione dei canali di traffico dei clienti.

Fortunatamente per te, il native advertising eccelle in ciascuna di queste aree.

3 motivi per cui i brand amano la pubblicità native

1.Dimostrazione del ROI

Negli ultimi anni il native advertising è emerso come valida alternativa alle tattiche dei banner per dispositivi mobili. Al centro di questo processo? Un ROI più elevato.

Chiamalo “banner blindness” o “banner noise”, è risaputo che gli annunci banner, una volta segno distintivo della pubblicità digitale, non si comportano più come prima. Negli Stati Uniti, la percentuale media di clic (CTR) per gli annunci display è dello 0,08%, mentre 15 anni fa era dello 0,9%.

Le ragioni sono abbastanza semplici.

Mentre il settore del digital marketing è cresciuto e si è evoluto da quando gli annunci banner sono stati introdotti per la prima volta nel 1993-1994, gli stessi banner pubblicitari sono rimasti quasi invariati: non interattivi, inflessibili, invadenti e le persone semplicemente non li cliccano più.

Quando gli inserzionisti se ne sono accorti, hanno iniziato a cercare nuovi modi di interagire con il pubblico online. Ed ecco, è nato il native advertising.

I numeri della pubblicità native sono difficili da discutere: i consumatori guardano questo tipo di annunci il 52% più frequentemente rispetto agli annunci-banner, generando l’85-93% in più di clic, mentre l’intenzione di acquisto è del 53% superiore.

Il native adv migliora l’esperienza del consumatore instaurando un’affinità tra questi ed il brand sponsorizzato attraverso contenuti ben integrati con il contesto e non dirompenti.

Di conseguenza, il native advertising ottimizza il percorso di acquisto del brand e la user experience del cliente.

E questo è particolarmente vero quando una campagna pubblicitaria è legata a una strategia di content marketing preesistente.

Infatti, l’aggiunta di contenuti multimediali agli annunci nativi può aumentare i tassi di conversione fino al 60%.

2.Targeting ed engagement

La canalizzazione delle vendite si divide in diverse fasi, che si riferiscono a loro volta al grado di preparazione del potenziale cliente nel ciclo di vendita: consapevolezza, affinità, intenzione e acquisto.

Un problema di fondo di cui ogni inserzionista dovrebbe preoccuparsi, e che SpinUp prende a cuore nella sua mission, è il contatto nel tempo e l’interazione reciprocamente vantaggiosa con i clienti nelle varie fasi del ciclo di vendita.

Questo è un settore programmatico in cui il native advertising brilla davvero.
Le abilità di targeting del cliente lo rendono il compagno perfetto per i brand content. Perché” l’iper-rilevanza” è importante oggi più che mai.

Uno dei principali vantaggi della pubblicità nativa è la capacità di eliminare gli “sprechi di visualizzazione”, cioè le visualizzazioni da parte di utenti non interessati a rispondere alla successiva call to action. Se eseguito correttamente, il native advertising può aiutarti a pubblicare annunci solo per gli utenti che potrebbero eseguire una determinata azione.

Pensala in questo modo: un’agenzia di viaggi crea un contenuto branded con l’obiettivo di aiutare gli utenti a pianificare un viaggio. Il contenuto è ispiratore, educativo e creato apposta per una specifica destinazione. Il brand vuole che venga letto da uno specifico sottoinsieme di lettori – forse californiani che hanno già espresso interesse a visitare quella destinazione.

Attivando una campagna pubblicitaria programmatica di tipo Native, l’agenzia di viaggi può promuovere i suoi contenuti rivolgendosi direttamente a quel pubblico molto mirato, tramite annunci pertinenti in quel contesto e che vengono consegnati ai lettori in base alla loro posizione geografica.

Questo è solo un assaggio delle avanzate capacità di targeting: abbiamo infatti il targeting per interessi e per pubblico, il targeting geografico, targeting per lingua e altro ancora.

3.Moltiplicazione delle fonti di traffico

La maggior parte del tempo in cui siamo connessi, lo siamo da un dispositivo mobile: ecco perché gli inserzionisti intelligenti stanno rapidamente spostando considerevoli quote budget dagli annunci desktop a quelli mobili.


Secondo Digiday, le entrate da display per dispositivi mobili hanno superato la spesa in campagne pubblicitarie per desktop.

Gli inserzionisti si sono anche resi conto che gli annunci banner standard che hanno utilizzato sul display suscitano una risposta molto più debole sui dispositivi mobili.

Perché?

Perché non interagiamo con i nostri telefoni cellulari nello stesso modo in cui lo facciamo con i nostri computer.

In definitiva, gli annunci di native advertising su dispositivi mobili offrono esattamente ciò che desidera ogni inserzionista: i rendimenti massimi a un costo minimo.

Da qui appare evidente il motivo per il quale la pubblicità nativa sta attirando attenzioni ed investimenti. Una miniera d’oro per chi saprà utilizzare al meglio questo strumento.

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